Casa museo Boschi di Stefano

Costruita intorno agli anni ’30 dall’architetto Pietro Portaluppi e divenuta museo solo nel 2003, la collezione è frutto del gusto molto particolare dei coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano.

Il percorso parte dal primo decennio del ‘900 fino agli anni ’60, e permette di sbirciare cosa avesse potuto significare vivere in quegli anni e conoscere artisti come Fontana e De Chirico. L’arredamento non lascia a desiderare, è una raffinata selezione che si sposa perfettamente con il tipo di arte esposta.

Museo Poldi Pezzoli

Inaugurato nel 1881 nella casa di uno dei più raffinati collezionisti d’arte del XIX secolo, Gian Giacomo Pezzoli, questo palazzo si trova a pochi metri dalla Scala.

Al suo interno è possibile trovare nomi come Botticelli, Piero della Francesca, Bellini, Mantegna, Canaletto e Tiepolo, ma, per quanto possa sembrare assurdo, la vera attrazione è l’incredibile bellezza del palazzo e le sue Wunderkammer ricolme di reperti, arazzi, gioielli, pizzi e ricami, porcellane e vetri, mobili, orologi solari e meccanici.

Villa Necchi Campiglio

Costruita nel 1935 da Pietro Portaluppi per la famiglia della borghesia industriale Necchi, rispecchia ancora oggi perfettamente il gusto dell’epoca sia per il decò originale, sia per le scelte architettoniche che possiamo ritrovare nella presenza di fumoir, la sala giochi, un piccolo cinema e il Giardino d’Inverno.

La piscina e i giardini sono davvero un gioiello segreto della città, in questa location Luca Guadagnino ha infatti scelto di girare il film “Io Sono l’Amore”. La villa ospita anche molti capolavori d’arte donati da Alghiero ed Emiletta De Micheli.

Museo Bagatti Valsecchi

Inaugurata nel 1994, la casa dei baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi è una splendida collezione di arte del XVI secolo e di oggetti diversi, in un’affascinante dimora ristrutturata in stile neorinascimentale.

La casa nel 1883 venne restaurata dai due fratelli con un desiderio di recupero della tradizione lombarda del ‘500, le sale sono infatti abbellite con sentenze in latino che ne spiegano l’utilizzo. La collezione rinascimentale vanta nomi del calibro Bellini, vale decisamente la pena farsi trasportare tre secoli indietro da questa dimora speciale.